Con la c.d. Riforma Cartabia sono state introdotte modifiche significative in materia di notificazioni.
Di particolare importanza sono le disposizioni relative all’introduzione dell’obbligo della notifica a mezzo PEC qualora il destinatario sia un soggetto obbligato a munirsi di un indirizzo PEC risultante da pubblici elenchi ovvero abbia eletto domicilio digitale a norma del d.lgs. n. 82/2005.
La nuova disciplina è contenuta nella l. n. 53 del 1994, ss. mm. ii., salvo poi apportare modifiche di coordinamento alle norme del codice di procedura civile.
In particolare, è stato introdotto il comma 1 bis all’art. 3 bis della l. n. 53 del 1994 secondo cui la notificazione alle pubbliche amministrazioni è validamente effettuata presso l’indirizzo istituzionale individuato ai sensi dell’art. 16 ter del d.l. n. 179/2012 convertito, con modificazioni, dalla l. n. 221/2012.
È stato inoltre modificato il comma 3 del medesimo articolo, facendo salva l’applicazione dell’art. 147, commi 2 e 3, c.p.c., in forza dei quali le notificazioni a mezzo PEC o servizio elettronico di recapito certificato qualificato possono essere eseguite senza limiti orari e si intendono perfezionate, per il notificante, nel momento in cui è generata la ricevuta di accettazione e, per il destinatario, nel momento in cui è generata la ricevuta di avvenuta consegna. Se quest’ultima è generata tra le ore 21 e le ore 7 del mattino del giorno successivo, la notificazione si intende perfezionata per il destinatario alle ore 7.
E’ stato inserito un nuovo art. 3 ter che prevede che l’avvocato debba procedere alla notificazione degli atti giudiziali in materia civile e degli atti stragiudiziali a mezzo PEC o servizio elettronico di recapito certificato sia quando il destinatario è soggetto obbligato a munirsi di un indirizzo di posta elettronica certificata, sia quando, pur non essendo obbligato, egli abbia esercitato la facoltà di eleggere domicilio digitale. Se la notificazione a mezzo PEC nei confronti delle imprese o professionisti iscritti nell’indice INIPEC è impossibile o non ha esito positivo, per causa imputabile al destinatario, l’avvocato deve eseguire la notificazione mediante inserimento nell’area web riservata prevista dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ex art. 359 e la notificazione si dà per eseguita nel decimo giorno successivo a quello in cui è compiuto l’inserimento. Se, invece, la notificazione a mezzo PEC nei confronti di persone fisiche o altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel registro delle imprese è impossibile per causa imputabile al destinatario, la notificazione potrà eseguirsi con le modalità ordinarie.
In tutti i casi in cui le notificazioni a mezzo PEC non sono possibili o non hanno esito positivo, per cause imputabili al destinatario la notificazione si esegue con modalità ordinarie.
È stato, infine, modificato l’art. 4 della l. n. 53 del 1994 prevedendo la facoltà di eseguire la notificazione con consegna di copia dell’atto nel domicilio del destinatario, soltanto laddove non sussista l’obbligo di procedere via PEC o mediante inserimento nell’area web prevista dall’articolo 359 del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
Per quanto riguarda il codice di procedura civile, come sopra rilevato, il legislatore delegato ha apportato le necessarie modifiche di coordinamento.
In particolare, è stato modificato l’art. 149 bis c.p.c., disponendo la notifica via PEC anche per gli atti propri dell’ufficiale giudiziario quando il destinatario è un soggetto per il quale la legge prevede l’obbligo di munirsi di un indirizzo di posta elettronica certificata o servizio elettronico di recapito certificato oppure quando il destinatario ha eletto domicilio digitale.