L’1 marzo 2023 entrerà in vigore una prima significativa parte delle nuove regole previste dalla riforma Cartabia riguardanti i procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minori e alla famiglia.
Fra le novità di prossima imminente applicazione, in particolare vi sono quelle riguardanti i procedimenti di separazione e divorzio che la riforma Cartabia ha, sostanzialmente, ridisegnato modificandone sia la fase introduttiva, sia la fase istruttoria, sia quella decisoria.
Fra le più significative novità della riforma viene segnalato, in particolare, con riferimento ai procedimenti in cui siano coinvolti figli minori:
• l’obbligo dei genitori di produrre, già al momento del deposito dell’atto introduttivo del giudizio, la documentazione utile al fine di determinare la capacità reddituale di ciascuno di essi (dichiarazione dei redditi, estratti conto bancari e finanziari ed ogni altro documento che attesti la titolarità di diritti mobiliari e immobiliari, ovvero, di quote sociali con riferimento agli ultimi tre anni);
• l’obbligo di allegare al ricorso introduttivo un piano genitoriale che indichi gli impegni e le attività quotidiane degli stessi relativamente alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali ed alle vacanze normalmente godute.
Con il nuovo rito introdotto dalla riforma Cartabia si potrà, inoltre, proporre contestualmente la domanda di separazione giudiziale e di divorzio contenzioso. La domanda di divorzio sarà però effettivamente procedibile solamente decorso il termine a tal fine previsto dalla legge (12 mesi dall’udienza di comparizione delle parti).
Un’altra importante novità riguarda i figli minori: il minore che ha compiuto gli anni dodici e anche di età inferiore ove capace di discernimento è ascoltato dal giudice nei procedimenti nei quali devono essere adottati provvedimenti che lo riguardano. Le opinioni del minore devono, inoltre, essere tenute in considerazione ai fini della decisione delle medesime questioni.